Crisi climatica: smettiamo di chiamarla maltempo!

Crisi climatica: smettiamo di chiamarla maltempo!

Numerosi eventi meteorologici estremi in poche ore hanno colpito duramente il nostro Paese: forti venti, precipitazioni intense e grandinate distruttive hanno colpito il Nord Italia, provocando grandissimi danni, mentre il Sud Italia è in fiamme e le temperature continuano ad aumentare.

Tutto ciò ha una causa: si tratta del riscaldamento globale, che sta portando ad una intensificazione dei fenomeni meteorologici in relazione ad un aumento dell'energia nel comparto atmosferico.

È ormai molto tempo che si parla di riscaldamento globale; negli ultimi anni la sensibilizzazione all’argomento si è diffusa sempre di più eppure sembra che sia ancora distante, qualcosa che non ci tocca direttamente.

Ma prima o poi, tutti, dobbiamo fare i conti con quella che è la realtà dei fatti. E i fatti dicono che la situazione è molto seria, a tratti drammatica.

Pianta sradicata di fronte al Politecnico di Milano dai forti venti che ha colpito la città

I fenomeni meteo nel Nord Italia

Negli scorsi giorni c’è stata data la prova che le conseguenze del riscaldamento globale sono concrete anche in Italia e sono devastanti, colpendo tutti indiscriminatamente: i fenomeni di tornado, downburst e violente precipitazioni che hanno colpito il Nord del nostro Paese ne sono una prova.

È ciò che è accaduto tra il 24 e il 25 Luglio a Milano e nelle altre città dell’hinterland milanese, dove i venti sono arrivati con velocità oltre i 100 km/h, come riporta anche Arpa Lombardia, lasciando dietro di sé uno scenario quasi apocalittico (la velocità media in un mese particolarmente ventilato è di 7-10 km/h).

Alberi completamente sradicati, tetti scoperchiati, impalcature completamente demolite e auto accartocciate sotto rami crollati: in una nottata i danni hanno già raggiunto i 41 milioni di euro, e la cifra può solo che aumentare.

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Pianta crollata a Dalmine (BG)

Gli eventi meteorici non hanno risparmiato anche altre province lombarde, come quella di Bergamo.

Intervento dei Vigili del Fuoco a Milano, dopo gli eventi di downburst nella notte del 24 luglio

Venerdì 21 Luglio anche la città di Seregno (MB) è stata colpita da un nubifragio che ha causato l’intasamento totale del centro, con venti e grandine così forte da danneggiare addirittura le mura esterne di alcuni palazzi.

Anche in Veneto e nel bresciano nella notte tra il 20 e il 21 luglio, sono stati registrati temporali e grandinate, con chicchi di grandine grandi quanto palle da tennis, provocando decine di feriti e ingenti danni ad auto e abitazioni.

Con i downburst cadono anche chicchi di grandine grandi quanto palle da tennis (BS)

Temperature record e incendi nel Sud Italia

Ma gli effetti del riscaldamento climatico non si fermano qui.

Da giorni ormai anche la Sicilia è piegata dalle temperature record (oltre i 45 °C) che sembrano non dare tregua ai cittadini dell’isola.

Alcuni paesi sono rimasti senza acqua e luce perché le temperature troppo elevate del terreno hanno mandato in cortocircuito le tubature interrate: anche in alcune zone della città di Catania, i cittadini da giorni si ritrovano senza corrente in casa.

Temperatura record a Palermo, da Scott Duncan (@scottduncanwx)

E come se non bastasse, gli incendi. Nella settimana dal 17 al 24 luglio solamente in Italia si sono registrati almeno 25 grandi incendi boschivi che hanno colpito boschi per oltre 700 ettari.

Incendi sui colli in provincia di Palermo

Immagini satellitari Copernicus, 26 luglio 2023 per la Sicilia e il rischio di incendi boschivi.

Sebbene la natura degli incendi sia prevalentemente dolosa, le condizioni di estrema siccità e di temperature elevatissime, in sinergia con la presenza di vento, favoriscono in maniere esponenziale la diffusione di questi incendi, tanto che si può parlare di megafire”.

E volgendo lo sguardo anche al di fuori dei confini italiani, anche la Grecia è vittima di incendi che stanno arrecando danni di grandissima portata.

Immagine satellitare NASA sulla diffusione degli incendi (in arancione), nella regione Sicilia il 24 luglio 2023.

Fonte: Worldview Nasa

La causa è il riscaldamento globale

Tutto questo ormai non si può più ridurre ad un semplice "i temporali estivi sono normali", oppure “ha sempre fatto caldo d’estate”, o ancora “in Sicilia gli incendi sono dolosi, non c’entra il cambiamento climatico”; non più, non c’è più scusa che tenga.

Il riscaldamento globale è alla base di tutto ciò a cui stiamo assistendo in questi giorni. La frequenza degli eventi meteorici estremi negli ultimi 20 anni è già aumentata del doppio: l’Osservatorio Città Clima di Legambiente ha registrato un +135% di eventi climatici estremi nel nostro paese nel 2023 rispetto allo scorso anno.

Siamo a metà anno e sono già 122 gli eventi climatici estremi che hanno fatto registrare disagi, danni e distruzione nel nostro paese con 6 regioni colpite più di tutte. Si tratta dell’Emilia-Romagna con 36 eventi climatici estremi seguita da Sicilia con 15. Poi il Piemonte con 10, Lazio con 8, Lombardia con 8 e Toscana con 8.

Le elevate temperature dell’atmosfera, infatti, portano ad un aumento della concentrazione di vapore acqueo che cresce del 7% ad ogni grado in più di temperatura: e laddove si creano le condizioni questo surplus di energia e vapore darà luogo a temporali e precipitazioni molto intense.

Relazione tra eventi meteorici e riscaldamento globale, da IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change)

Fonte: Barclays

Per capire meglio nello specifico quello di cui si parla, si può fare riferimento a quello che in climatologia viene comunemente chiamato tempo di ritorno.

Il tempo di ritorno altro non è che il tempo che passa dalla manifestazione di due eventi di stessa intensità: maggiore è l’intensità dell’evento e maggiore sarà il tempo che passa tra quell'evento ed il successivo, dato che due eventi di elevata intensità sono normalmente poco probabili, quindi più rari.

Il riscaldamento globale però ha alterato queste certezze, aumentando la frequenza con la quale questi eventi si presentano e la loro intensità.

Mitigazione e adattamento, le risposte al riscaldamento globale

Già nel report dell’IPCC del 2022 infatti, viene introdotto il termine di adattamento al cambiamento climatico, perché ci si è resi conto che la sua mitigazione ormai non basta più.

Secondo l'European Environment Agency, Mitigazione significa rendere meno gravi gli impatti dei cambiamenti climatici prevenendo o diminuendo l’emissione di gas a effetto serra (GES) nell’atmosfera, riducendo le fonti di questi gas oppure potenziandone lo stoccaggio.

Adattamento, invece, significa anticipare gli effetti avversi dei cambiamenti climatici e adottare misure adeguate per prevenire o ridurre al minimo i danni, avviando un processo di adeguamento agli effetti attuali e futuri dei cambiamenti climatici.

Tragedie come quelle che sono successe nelle scorse settimane, il caldo estremo durante la stagione estiva, lunghi periodi di siccità alternati a brutali tempeste, non faranno altro che aumentare, e la causa è il riscaldamento globale.

Ma questo non vuol dire rimanere in balìa degli eventi: è necessario che tutti agiamo, ognuno coi mezzi che ha disposizione.

Perché il cambiamento climatico non fa distinzione tra ambientalisti, persone comuni, negazionisti; ci colpisce tutti.

Perché siamo tutti abitanti di questa Terra, tutti quindi abbiamo il compito e la responsabilità di proteggerci!

Lo Staff di Rete Clima