Qual è l’attuale portata del problema climatico?

Secondo il IV° Report dell’Ipcc (Inergovernamental Panel on Climate Change), reso pubblico nel 2007, la temperatura della superficie terrestre si è alzata di circa 1 °C nell'ultimo secolo, con un'accelerazione del riscaldamento durante gli ultimi due decenni, un fenomeno attribuibile primariamente alle attività umane (con il 99% di confidenza statistica). Le emissioni di CO2 sono superiori di circa il 40% rispetto al periodo precedente alla rivoluzione industriale, e la sua concentrazione atmosferica è al livello più alto degli ultimi 650.000 anni.

Secondo il più recente Rapporto speciale sul Riscaldamento Globale di 1,5°C, rilasciato sempre dall'IPCC nell'ottobre 2018, i prossimi 10 anni saranno determinanti dal momento che, se continuiamo a emettere gas serra ai ritmi attuali, raggiungeremo +1,5°C nel 2040.

Senza politiche di controllo delle emissioni e senza azioni anche volontarie per la mitigazione climatica, le concentrazioni di biossido di carbonio potranno essere molto molto maggiori dei livelli attuali, una situazione che potrebbe a sua volta causare conseguenze inaccettabili, e di cui già oggi abbiamo evidenze: riduzione dei ghiacci perenni, innalzamento del livello dei mari, perdita di habitat ed estinzione di specie viventi, fenomeni meteoclimatici estremi lungo tutto il pianeta, desertificazione, incremento della magnitudo degli uragani, inondazioni, aumento dei fenomeni di dissesto di versante e ancora molto altro.
Gli Stati mondiali hanno deciso di dotarsi di uno strumento per il contrasto al cambiamento climatico, il Protocollo di Kyoto, che opera esattamente in una logica di riduzione delle emissioni climalteranti e di loro assorbimento forestale.

Il futuro del pianeta, dell’ambiente, delle economie e delle società è strettamente legato ai cambiamenti climatici, che sono una sfida urgente e potenzialmente irreversibile

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