Costo del petrolio e low carbon economy: quando le politiche a contrasto del cambiamento climatico fanno bene all’economia e riducono l’inflazione

Costo del petrolio e low carbon economy: quando le politiche a contrasto del cambiamento climatico fanno bene all’economia e riducono l’inflazione

Il Department of energy and climate change (Decc) inglese a fine 2011 ha presentato il report ("Fossil fuel price shocks and a low carbon economy") realizzato da Oxford Economics su commissione governativa, il quale mette in relazione le politiche per la promozione di una low carbon economy (ai fini del contrasto al cambiamento climatico) con una positiva riduzione degli effetti economici nazionali collegati alle fluttuazioni ed ai picchi di prezzo del petrolio (e dei combustibili fossili) sui relativi mercati.

Secondo il report: "Nel corso egli ultimi 10 anni, i prezzi dell'energia hanno registrato un andamento al rialzo e stanno diventando sempre più volatili. Una volta che il Regno Unito avrà interamente completato la transizione verso un'economia low carbon, gli impatti negativi della volatilità dei prezzi dell'energia su questi 4 fattori saranno dimezzati:
* l'impatto della volatilità dei prezzi dell'energia sul reddito disponibile delle famiglie, riducendo in tal modo i risparmi che le famiglie avrebbero dovuto mettere da parte per la spesa della bolletta energetica;
* l'impatto negativo sul livello degli investimenti delle imprese;
* l'impatto sull'inflazione;
* l'impatto sui livelli di disoccupazione, che potrebbe salire grazie ad una maggiore inattività economica causata dagli alti prezzi dell'energia
".

In questi giorni il report è stato ripreso da Edward Davey, Ministro britannico dell'Energia, il quale ha commentato: "L'impatto negativo che i picchi di prezzi globali del petrolio, del gas e del carbone hanno sul Regno Unito potrebbe essere ridotto di oltre il 50% nel 2050 a seguito di politiche sul cambiamento climatico".

E poi: "Ogni passo che il Regno Unito fa verso la costruzione di una low-carbon economy riduce la nostra dipendenza dai combustibili fossili e dai volatili prezzi energetici globali. (...) Quanto più siamo in grado di passare a carburanti alternativi e di utilizzare energia in modo efficiente, tanto più possiamo assicurarci che la nostra economia non diventi ostaggio di eventi lontani e della volatilità delle forze di mercato. Certo, ci sono costi per la costruzione di impianti a più basse emissioni di carbonio, ma i guadagni sono molto maggiori e, soprattutto, sono duraturi. Si tratta di costruire una economia più resiliente e di fornire prezzi dell'energia più stabili per le generazioni che ci seguiranno".

In questa logica: "La sensibilità del Regno Unito agli shock dei prezzi del petrolio e del gas potrebbe essere ridotta usando forme low carbon di produzione di energia elettrica, comprese quelle rinnovabili, il nuovo nucleare e attraverso l'aumento dell'efficienza energetica" (anche se il nucleare resta una opzione difficile da accettare per i suoi oggettivi limiti economici e per i rischi alla sicurezza e salute dei cittadini).

Nucleare a parte (che non è assolutamente "emission free"), un gran bel programma.

Lo Staff di Rete Clima®

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