ETS (Emission Trading Scheme): emissioni di gas serra in calo del 2% nel 2011

ETS (Emission Trading Scheme): emissioni di gas serra in calo del 2% nel 2011

Nel 2011 le emissiomi di gas serra delle oltre 12.000 centrali ed impianti di produzione che aderiscono all'EU-ETS (European Emission Trading Scheme, il sistema di scambio dei permessi di emissione dell'UE) nei 27 Stati comunitari sono diminuite di oltre il 2%: secondo i registri ufficiali degli Stati membri, nel 2011 le emissioni verificate di gas serra generate da questi impianti sono state pari a 1.889 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente, in calo rispetto al 2010: si conti che entro il 30 aprile 2012 (deadline per la presentazione dei dati 2011) solo circa l'1% degli impianti aderenti non ha restituito le quote relative al totale delle loro emissioni del 2011, mentre solo il 2% degli impianti non ha trasmesso le emissioni verificate per il 2011.

Entrami i dati sono interessanti: il calo delle emissioni è interessante di per se', specie considerando la leggera ripresa dell'attività economica in Europa e nel Mondo, ma è altrettanto significativa la partecipazione (seppur cogente) delle imprese allo schema EU-ETS.

Connie Hedegaard (Commissaria europea per il clima): "Malgrado la progressiva ripresa economica, nel 2011 le emissioni nell'ambito dell'ETS sono diminuite di oltre il 2%, il che dimostra che il sistema sta determinando una riduzione delle emissioni in maniera efficace rispetto ai costi. Questa riduzione dimostra anche che il sistema ETS è ancora la chiave per una crescita a basse emissioni di carbonio in Europa".

Si ricorda che dal 1 gennaio 2012 rientrano nello Schema anche le emissioni provenienti dalle compagnie aeree commerciali che operano da e verso aeroporti dei Paesi europei, pur con tutte le controversie e difficoltà del caso: infatti, se le compagnie aeree hanno comunicato entro la fine del 2011 le emissioni prodotte nel 2011 medesimo (ovviamente senza alcun obbligo di restituzione delle quote), una decina di compagnie con sede in Cina ed in India (che complessivamente rappresentano circa il 3% delle emissioni europee di settore) non hanno effettuato alcuna comunicazione, in contrasto con la decisione comunitaria a contrasto del cambiamento climatico.

Lo Staff di Rete Clima®