La strana distribuzione della neve in Italia nell’inverno 2016-2017

La strana distribuzione della neve in Italia nell’inverno 2016-2017

I media stanno segnalando ormai da molti giorni i grandi disagi nel Centro-Sud del Paese, a causa dell'effetto sinergico delle scosse sismiche e delle abbondantissime nevicate.
Anche le emblematiche immagini della devastante valanga sull'albergo di Rigopiano in Abruzzo tornano a sollecitare qualche riflessione su queste abbondanti precipitazioni nevose, che coprono la porzione centro-meridionale del Paese e invece sono quasi totalmente assenti in molte aree del centro-nord.

Iniziamo con il dire che questi fenomeni possono essere ricondotti a quelle categorie di eventi meteorologici estremi che, come abbiamo descritto più volte su questo sito, sono destinati ad aumentare in frequenza e magnitudo (intensità) in conseguenza al cambiamento climatico.

Nel caso delle abbondanti e localizzate nevicate dei giorni scorsi, una concausa può essere infatti identificata proprio nel riscaldamento climatico e nei suoi effetti sul sistema artico: l'artico è infatti da qualche anno soggetto ad un riscaldamento molto superiore rispetto ad altre zone del pianeta, con temperature in alcuni periodi assolutamente anomale (nel periodo di Capodanno 2016 si registravano al Polo Nord circa 35 °C oltre la media del periodo!) che determinano lo scioglimento di importanti porzioni della banchisa artica.

Lo scioglimento del ghiaccio artico determina una ulteriore accelerazione del riscaldamento del Polo Nord, determinando così una minor differenza di temperatura tra polo ed equatore e -di conseguenza- una modifica delle "correnti a getto": si determina infatti in questo modo una maggiore ondulazione della corrente a getto artica lungo la direttrice nord-sud ed un suo sostanziale indebolimento.

Questo fenomeno è noto e studiato, ed è stato la concausa delle intensissime precipitazioni nevose che hanno flagellato il Nord America l'inverno scorso: per approfondimenti si veda anche l'articolo su Nature "Contribution of changes in atmospheric circulationpatterns to extreme temperature trends").

Ma restando in Europa, questa variazione delle correnti a getto determina un abbassamento inusuale delle temperature ed un aumento delle precipitazioni nelle aree nell'incavo dell'onda (come è avvenuto in dicembre nel centro-sud Italia), mentre al contempo determina temperature sopra la media le aree nella cresta dell'onda (come sta accadendo nei Paesi scandinavi, interessati da temperature inusuali per la stagione).


(scostamento dalle temperature medie diurne nei giorni 7-11 gennaio 2017 in Europa - fonte: KNMI/E-OBS)

A questo fenomeno per l'Italia si deve sommare anche la diversa provenienza delle perturbazioni che storicamente hanno determinato la neve nel Nord Italia rispetto al Centro-Sud.
Al Nord, dove le nevicate sono infatti normalmente originate da perturbazioni atlantiche o mediterranee (comunque in afflusso da Ovest, dal Mar Tirreno, in direzione Sud-Nord), a causa del riscaldamento della temperatura media invernale la neve viene più frequentemente sciolta in pioggia prima che arrivi al suolo, o comunque viene confinata a quote più elevate rispetto all'altitudine della Pianura Padana.

Invece le regioni del centro-sud, che per il principio di cui sopra in questi ultimi anni hanno avuto maggiori probabilità di ricevere temporanei afflussi d’aria continentale molto fredda (di origine prevalentemente russa, che transita attraverso i Balcani fino a colpire l'Adriatico e la Grecia), essendo caratterizzati da livelli di umidità maggiore (in quanto circondati dal mare) sono da anni paradossalmente più soggetti a nevicate invernali rispetto alle aree a Nord del Paese.

Il fenomeno non è in sè anomalo, dal momento che queste correnti fredde periodicamente lambiscono il centro sud con intensità anche significativa, ma le variazioni climatiche di cui sopra ne hanno di fatto modificato la cadenza e l'intensità rendendo questa penetrazione di aria fredda più frequente e determinando così nevicate più frequenti ed intense.

It's global warming, stupid!

Lo Staff di Rete Clima®