Marea nera in Messico e trivellazioni in Italia: silenzio.

Marea nera nel Golfo del Messico: noi ne abbiamo già parlato qui, qui, qui, qui, qui, qui, quiqui.

Se qui ne abbiamo parlato, altrove non se ne parla con la dovuta enfasi: perché questa scarsa attenzione?

Eppure si tratta verosimilmente della catastrofe ambientale più grande della storia, con conseguenze che dureranno per generazioni e generazioni, ed ecosistemi ambientali probabilmente e totalmente compromessi.

Se qui in Italia c’è poca informazione a riguardo, anche negli USA non se ne parla in maniera sufficientemente ampia. Gli americani lamentano come anche da loro i principali media tacciano per giorni interi senza riferire alcunché riguardo alla marea nera, trasmettendo solo le notizie indispensabili in poche parole.

Ma come mai succede ciò? In USA la storia è estremamente imbarazzante per il governo, e c’è un centro di comando unificato che sta gestendo la crisi di cui fanno parte una serie di agenzie governative (dal NOAA all'Homeland Security ai vari dipartimenti ambientali dello Stato) e in primis la BP, l'unica -teoricamente- in grado di riuscire a “risolvere” il problema del prolungato rilascio.

Ma purtroppo per ora non si sta cavando un ragno dal buco, e la continua pubblicità di un fallimento dietro l'altro non è bello per l'immagine di una multinazionale come la BP.

Ma venendo al nostro Paese, anche qui abbiamo rischi legati all’estrazione petrolifera, anche perché tra Adriatico, Ionio e Canale di Sicilia sono presenti ben 115 piattaforme, quasi tutte per l'estrazione di gas più qualcuna petrolifera.

Ma sono sicure? E poi: abbiamo bisogno davvero bisogno di questo petrolio nazionale (visto anche che il petrolio estratto è di bassissima qualità)?

Intanto il Ministero per lo Sviluppo Economico (MSE) ha disposto l'immediato blocco di tutti i permessi di trivellazione, e il controllo di tutti gli impianti offshore,.......ma anche questa è una notizia poco pubblicizzata.


Lo Staff di Rete Clima®