Rapporto GreenItaly 2018: l’Italia è una delle prime economie verdi d’Europa

Rapporto GreenItaly 2018: l’Italia è una delle prime economie verdi d’Europa

E' stato pubblicato nei giorni scorsi GreenItaly 2018, la nona edizione del Rapporto realizzato da Fondazione Symbola e da Unioncamere in collaborazione con il Conai e Novamont, con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente.

Come ogni anno il Report ha realizzato una "fotografia" della green economy nazionale, un ambito dove l'Italia si posiziona ai primi posti in Europa:

Ecco i dati riferiti a 4 macro indicatori considerati nel Rapporto:

* Materie prime: secondo i dati Eurostat l'Italia è efficiente nell'uso di materie prime, con 307 tonnellate di materia prima utilizzata per ogni milione di euro prodotto dalle imprese. Il nostro Paese si colloca al terzo posto nella graduatoria UE-28 al seguito di Regno Unito (236 t) e di Lussemburgo (283 t), distanziandosi dalla media UE di 455 tonnellate/milione di euro.

* Rifiuti: con 43,2 tonnellate per ogni milione di euro prodotto (1,7 t in meno del 2008), l'Italia è il Paese più efficiente nella riduzione dei rifiuti.

* Consumi energetici: l'Italia è al secondo posto nell'ambito dei consumi energetici per unità di prodotto con 14,2 tep per milione di euro prodotto, al seguito della sola Gran Bretagna (che consuma 10,6 tep/milione di euro). Positivo il miglioramento nazionale, considerato che nel 2008 avevamo un consumo medio nazionale di 17,3 tep per milione di euro.
(NOTA: tep è la "tonnellata equivalente di petrolio", l'indicatore principale del consumo di petrolio)

* Emissioni di gas serra: l’Italia è terza tra le 5 principali economie europee con 104,2 tonnellate CO2 per milione di euro prodotto, dietro alla Francia (con 85,5 t) e al Regno Unito (con 93,4 t).

Dal report: "L’Italia si conferma tra le prime economie green dell’Unione europea, grazie ad un miglioramento dell’eco-efficienza per tutti e quattro gli indicatori analizzati: materie prime, consumi energetici, produzione di rifiuti ed emissioni atmosferiche. La performance italiana è favorita dall’essenza stessa del made in Italy, capace di creare valore economico a partire dagli asset immateriali: design, qualità dei materiali impiegati, innovazione, sartorialità delle produzioni, immagine dei prodotti".

I diversi settori produttivi nazionali hanno comunque un diverso posizionamento rispetto ai 4 indicatori: a seguito una matrice che colloca i diversi settori in diverse aree della matrice in funzione della loro eco-efficienza ed eco-tendenza:

Il green si conferma una leva per l’innovazione: chi ha investito in in prodotti e tecnologie green nel triennio 2015–2017 ha introdotto innovazioni (di processo, prodotto, organizzative, marketing) nel 79% dei casi, contro il 43% delle imprese che non hanno effettuato eco-investimenti.
Ciò vale non solo per le medie imprese (il confronto delle quote è 94% contro 88%), ma anche per le piccole imprese manifatturiere (77% contro 41%).

Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola: "A questi dati, che restituiscono le performance complessive del sistema nazionale, se ne aggiungo altri che mostrano come l’Italia abbia risultati d’eccellenza in tema di sostenibilità in numerosi ambiti.".

Sostenibilità che, come anche il Rapporto GreenItaly torna a sottolineare, oltre che essere un dovere etico è anche un investimento redditizio per l'Azienda ed una strategia anche per valorizzare meglio i propri prodotti o servizi aziendali:

Decisamente una serie di buone "notizie verdi".

Lo Staff di Rete Clima