Rischio climatico e rischio di transizione: i settori industriali più esposti in Italia

In Italia, alcuni settori industriali si trovano oggi al centro della sfida climatica: il cambiamento climatico non è più una minaccia futura, ma una realtà che incide in modo diretto sulla competitività delle imprese, sulle catene di fornitura e sulle prospettive economiche di interi settori produttivi.
La ricerca "La Transizione Climatica (Dicembre 2024)" realizzata da Cerved e basata sui dati 2023 di oltre 750.000 società di capitali italiane, ha evidenziato un dato significativo: sono oltre 73.000 le imprese italiane più esposte al rischio climatico, pari a circa il 10% del totale.
In gran parte, si tratta di aziende che operano nei cosiddetti settori "hard to abate", ovvero comparti industriali difficili da decarbonizzare a causa dell'elevata intensità energetica o delle emissioni strutturali.

Tra i settori più esposti si trovano:
- Oil & Gas (estrazione, produzione, raffinazione, distribuzione)
- Produzione di energia (power generation)
- Industria del cemento
- Siderurgia (ferro e acciaio)
- Materiali da costruzione
A questi si aggiungono settori come:
- Agricoltura e allevamenti
- Chimica e farmaceutica
- Sistema moda
- Automotive
- Trasporti e logistica
Tutti comparti nei quali il cambiamento climatico impatta sia in termini fisici (eventi estremi, siccità, perdita di biodiversità) e sia come rischio di transizione, ovvero la difficoltà nell’adattarsi ad un’economia a basse emissioni.

La gestione del rischio climatico richiede un approccio integrato e lungimirante.
Esistono due principali categorie di rischio da considerare:
1) rischio climatico: è collegato agli eventi metereologici, idraulici,...etc. legati direttamente agli effetti del riscaldamento climatico, come alluvioni, ondate di calore, erosione dei suoli, innalzamento dei mari, eventi meteorologici estremi.
2) rischio di transizione: è legato alle trasformazioni necessarie per ridurre l’impatto ambientale, come l’adozione di tecnologie green, la modifica dei modelli di produzione e consumo, e l’adeguamento normativo. Questo insieme di trasformazioni comporta potenziali rischi finanziari e operativi per le aziende meno pronte al cambiamento.
Investimenti per la decarbonizzazione: un piano da 226 miliardi di euro
Per raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero al 2050, le 73.000 imprese più esposte in Italia dovranno sostenere investimenti complessivi per 226 miliardi di euro.
E' un dato che evidenzia la portata della sfida: in media oltre 3 milioni di euro per azienda.
Tuttavia, queste aziende registrano già un debito complessivo pari a 207 miliardi di euro, il che rende il processo di transizione sostenibile solo per una parte del tessuto produttivo.

Si stima infatti che solo 15.000 imprese (il 21,4%) siano oggi nella condizione di affrontare questi investimenti senza compromettere la propria stabilità finanziaria, potendo sostenere un indebitamento aggiuntivo per 46 miliardi di euro.
Rischio climatico e credito: le tendenze 2022–2026
La ricerca segnala un aumento dei fattori di rischio nel triennio 2022–2024, legato all’andamento del credito e al deterioramento delle posizioni debitorie.
Per il biennio 2025–2026 è atteso un assestamento, favorito dalla riduzione dei tassi di interesse, ma senza differenze significative tra i vari comparti produttivi.

Una transizione da governare
La transizione ecologica rappresenta una delle più grandi trasformazioni economiche e industriali del nostro tempo. In Italia, migliaia di imprese dovranno affrontare un percorso complesso per ridurre le emissioni, adattarsi alle nuove normative e restare competitive.
Affrontare il rischio climatico ed il rischio di transizione non è più un’opzione, nè una azione procrastinabile nel tempo.
Serve una visione strategica che coinvolga imprese, finanza e istituzioni, e che sostenga gli investimenti in innovazione, efficienza energetica e decarbonizzazione.
Rete Clima accompagna le Aziende in percorsi di riduzione emissiva, lavorando anche verso la supply chain aziendale in una logica di efficienza e di decarbonizzazione: contattaci, potremo sviluppare insieme il tuo Climate Transition Plan!