Rapporto SDGs 2025: il cammino incerto dell’Italia verso l’Agenda 2030

Rapporto SDGs 2025: il cammino incerto dell’Italia verso l’Agenda 2030

Il Rapporto SDGs 2025 dell’Istat è uno strumento prezioso per comprendere a che punto si trovi l’Italia nel cammino verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Istat e SDGs: una fotografia dell’Italia sostenibile

La buona notizia è che ci sono segnali di miglioramento, ma la cattiva è che non bastano.

Il quadro che emerge dal Rapporto è variegato: se da un lato alcuni indicatori mostrano progressi, dall’altro restano criticità importanti, specialmente nel Mezzogiorno e su temi cruciali come lavoro, disuguaglianze, salute, risorse naturali e infrastrutture.

Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)

Il documento, frutto di una collaborazione tra Istat, Sistan e soggetti esterni, diffonde 320 misure statistiche collegate a 148 indicatori globali SDGs.: il sistema Istat-SDGs appare quindi come una fonte affidabile per chiunque voglia analizzare o orientare le politiche pubbliche in chiave sostenibile.

SDGs in Italia: le sfide principali tre lentezze, crisi e squilibri territoriali

A frenare la corsa verso gli SDGs sono stati eventi globali come la pandemia, le tensioni geopolitiche e l’inflazione, che hanno deviato attenzione e risorse dagli obiettivi dell’Agenda 2030.

Il recente Accordo di Siviglia, sottoscritto alla V Conferenza ONU sul Finanziamento allo Sviluppo, ha rilanciato l’urgenza di reindirizzare i flussi finanziari globali verso sviluppo sostenibile e transizione verde.

SDGs in Italia: i numeri della sostenibilità italiana

Nel Nord Italia, alcune regioni si distinguono chiaramente per le loro performance positive. Valle d’Aosta, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia registrano una quota molto elevata di misure in posizione favorevole – oltre la metà degli indicatori –, contribuendo in modo significativo ai buoni risultati raggiunti soprattutto nei Goal 1 (lotta alla povertà) e Goal 8 (lavoro dignitoso e crescita economica).

Anche Emilia-Romagna e le Province autonome di Trento e Bolzano/Bozen mostrano andamenti particolarmente positivi, soprattutto per quanto riguarda il Goal 10 (riduzione delle disuguaglianze di reddito) e il Goal 6 (uso efficiente delle risorse idriche).

Situazione diversa per la Liguria, che presenta risultati meno favorevoli, in particolare nei Goal 5 (parità di genere), con un tasso di abortività volontaria superiore alla media, nel Goal 13 (lotta al cambiamento climatico), con elevato rischio frane, e nel Goal 16 (giustizia e istituzioni solide), a causa dell’alto numero di detenuti in attesa di primo giudizio.

Spostandoci nel Centro Italia, le regioni Marche e Toscana si distinguono per una presenza significativa di indicatori positivi – rispettivamente nel 55% e nel 50% delle misure analizzate. I risultati migliori si osservano nei Goal 1, 8 e 10, ma anche nel Goal 2 (fame zero), segnalando un equilibrio tra benessere economico, inclusione sociale e sicurezza alimentare.

Al contrario, il Lazio evidenzia alcune criticità, in particolare nei Goal 5 e 10, ma soprattutto nel Goal 16, dove nessuno degli indicatori supera la media nazionale. Un dato emblematico riguarda l’alta incidenza di persone residenti non registrate in anagrafe, che incide negativamente su vari aspetti di inclusione e legalità.

Nel Mezzogiorno, il quadro è più frammentato. In generale, solo poco più di un quarto delle misure risulta al di sopra della media nazionale. Tuttavia, alcune regioni si distinguono positivamente: Abruzzo, Molise e Basilicata ottengono risultati incoraggianti, con almeno un terzo delle misure in miglioramento, soprattutto nei Goal ambientali (13, 14 e 15).

Un contributo importante viene dalle aree naturali protette, che rappresentano un punto di forza per la sostenibilità del territorio. Puglia eccelle nel Goal 14 (vita sott’acqua), grazie all’elevata qualità delle acque di balneazione, mentre la Calabria si distingue per buoni risultati nel Goal 15 (vita sulla terra).

Anche Sardegna e Sicilia offrono segnali positivi, in particolare nel Goal 2, dove il miglioramento è legato alla crescita delle coltivazioni biologiche, a testimonianza di una maggiore attenzione verso pratiche agricole sostenibili.

Rapporto SDGs 2025 Italia
Fonte; pexels.com

Stato degli SDGs in Italia: analisi di dettaglio

Entrando nel dettaglio dei singoli Goal, vediamo come si stia evolvendo ciascuno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile:

Goal 1 - Porre fine alla povertà

  • 9,7% della popolazione in povertà assoluta nel 2023.
  • 18,9% a rischio povertà nel 2024, con picchi tra i giovani (23,2%).

Goal 2 - Fame zero

  • 1,3% degli italiani soffre di insicurezza alimentare, con il dato che sale al 2,7% nel Mezzogiorno.

 Goal 3 - Salute e benessere

  • Speranza di vita: 83,4 anni.
  • Speranza di vita in buona salute in calo: 58,1 anni.
  • Mortalità per malattie croniche in diminuzione.

Goal 4 - Istruzione di qualità

  • 32,8% degli alunni di II primaria non raggiunge la soglia minima in italiano.
  • Early leavers in calo: 9,8% nel 2024, vicini al target 2030.

Goal 5 - Uguaglianza di genere

  • 94 femminicidi nel 2023. Cresce l’offerta di centri antiviolenza e la rappresentanza femminile.

 Goal 6 - Acqua pulita e servizi igienico-sanitari

  • L’Italia è prima in UE per consumo d’acqua potabile.
  • Rete idrica poco efficiente: perdite superiori al 40%.
  • 28,7% delle famiglie non si fida dell’acqua del rubinetto.

Goal 7 - Energia pulita e accessibile

  • FER al 19,6% (obiettivo 2030: 39,4%). Vediamo consumi residenziali in calo, ma crollano le vendite di auto elettriche (7,5%).

Goal 8 - Lavoro dignitoso e crescita economica

  • Buone performance nel Nord, ma il Sud resta in svantaggio. Crescono, invece, gli indicatori su occupazione e produttività.

Goal 9 - Industria, innovazione e infrastrutture

  • I progressi restano limitati. Infatti, il supporto all’innovazione, soprattutto green, è ancora insufficiente.

 Goal 10 - Ridurre le disuguaglianze

  • Il Mezzogiorno è in netto svantaggio: oltre il 60% degli indicatori peggiori della media nazionale.

Goal 11 - Città e comunità sostenibili

  • Progressi su qualità della vita e mobilità, ma persistono criticità in aree periferiche.

Goal 12 - Consumo e produzione responsabili

  • Segnali positivi, ma alcune regioni del Nord mostrano performance sotto la media.

Goal 13 - Lotta contro il cambiamento climatico

  • Miglioramenti sugli indicatori energetici e sulle emissioni.
  • Rallentamento nei progressi verso gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Goal 14 - Vita sott’acqua

  • Qualità delle acque eccellente in regioni come Puglia e Sardegna.
  • Il Nord mostra maggiori difficoltà.

Goal 15 - Vita sulla terra

  • È il Goal più statico: 89% delle misure sono stabili o in peggioramento. Ma vediamo la Calabria in controtendenza con segnali positivi.

Goal 16 - Pace, giustizia e istituzioni solide

  • Peggioramenti nel 60% degli indicatori, soprattutto nel Lazio.
  • Alta incidenza di popolazione non registrata in anagrafe.

Goal 17 - Partnership per gli obiettivi

  • Uno dei Goal con i migliori miglioramenti, grazie alla cooperazione nazionale e internazionale.

Stato degli SDGs in Italia: conclusioni

Il Rapporto SDGs 2025 è un richiamo forte e chiaro: se non ci sarà un cambio di passo, l’Italia rischia di mancare gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Le sfide da affrontare riguardano innovazione, infrastrutture, equità sociale, transizione energetica e istruzione.