Agenda 2030: gli obiettivi ambientali di sviluppo sostenibile. SDG 13 – Lotta contro il cambiamento climatico

Agenda 2030: gli obiettivi ambientali di sviluppo sostenibile. SDG 13 – Lotta contro il cambiamento climatico

SDG 13: Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze

Una delle principali e più urgenti crisi ambientali è proprio il cambiamento climatico. Esso rappresenta una sfida centrale per lo sviluppo umano ed è un problema globale che non riguarda solo il futuro, ma anche il presente: già ora stiamo sperimentando le sue conseguenze, fra cui aumento del livello del mare, l'aumento in frequenza ed intensità dei fenomeni meteorologici estremi (siccità, ondate di calore, precipitazioni estreme, etc.), acidificazione delle acque, maggiore probabilità di pandemie, riduzione della resa agricola, migrazioni climatiche e, purtroppo, tanto altro.

Se non verranno messe in atto azioni di mitigazione più incisive, si stima che a causa del cambiamento climatico il crollo del PIL per i paesi del G7 sarà al 2050 il doppio di quanto sperimentato durante la pandemia e, quel che è peggio, non vi sarà ripresa o rimbalzo alcuno.

Dal 1880 al 2020 la temperatura media globale è aumentata di circa +1.2°C°, livello molto vicino alla soglia critica di 1.5°C, oltre la quale gli impatti climatici sulla civiltà sarebbero devastanti. L’ultimo decennio, 2011-2020, è stato il più caldo in assoluto; il 2020 è stato uno dei tre anni più caldi, dopo il 2019 e il 2014.

Le emissioni di gas climalteranti di origine antropogenica sono la causa unanimemente riconosciuta del cambiamento climatico e sono in continuo aumento: nel giugno 2021 la stazione di rilevamento di Mauna Loa nelle Hawaii ha rilevato una concentrazione di CO2 in atmosfera pari a 419,13 ppm, circa 1.5 volte il livello preindustriale.

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NOAA, osservatorio Mauna Loa. Concentrazione di anidride carbonica in atmosfera nel tempo.

Cosa possiamo fare per arginare l’emergenza climatica?

Con l’Accordo di Parigi del dicembre 2015 (parte integrante dell’Agenda 2030), si è stabilito di contenere l’incremento della temperatura media globale molto al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, perseguendo tutti gli sforzi per limitarlo a 1,5°C. A tal fine le emissioni globali di anidride carbonica devono ridursi di circa il 50% entro il 2030 (rispetto ai livelli del 2010) fino a raggiungere quota zero emissioni nette entro il 2050.

L’accordo è stato ratificato da 186 paesi e si basa sui cosiddetti NDCs (Nationally Determined Contributions), obiettivi stabiliti dai singoli Paesi a livello nazionale, in maniera autonoma e volontaria, per contribuire all’obiettivo generale. L’Unione Europea, per esempio, entro il 2030 intende ridurre le emissioni del 55% (rispetto a quelle del 1990), aumentare del 27% l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e realizzare infine un’economia “climaticamente neutra” entro il 2050.

Purtroppo, tenendo conto degli obiettivi climatici fissati nel recente US summit tenutosi per iniziativa del neoeletto presidente americano Joe Biden, le più recenti analisi mostrano che siamo indirizzati su una traiettoria di +2.4°C a fine secolo.

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Proiezioni di emissione al 2100 secondo Climate Action Tracker

Da ultimo ricordiamo anche il Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030. Entrato in vigore il 15 marzo 2015, è un quadro di riferimento per le politiche climatiche, valido fino al 2030, che mira a ridurre il rischio di disastri ambientali (riduzione del numero di vittime causate da disastri, riduzione della perdita economica diretta, aumento del numero di Paesi con strategie di riduzione del rischio di disastri).

I target dell'SDG 13

Purtroppo, molte conseguenze del riscaldamento climatico persisteranno per secoli anche dopo la riduzione delle emissioni climalteranti. Inoltre, i mutamenti del sistema climatico globale avranno gli effetti più dirompenti proprio sui paesi meno sviluppati, compromettendo le basi esistenziali di ampie parti della loro popolazione: ciò contribuirà a rendere ancora più accentuate le disuguaglianze tra paesi ricchi e paesi poveri.

È dunque urgente operare profondi cambiamenti nel modello di sviluppo globale e dei singoli paesi, con una drastica riduzione del consumo di combustibili fossili tramite l’adozione di energia rinnovabile, nonché una rapida avanzata della green economy (da qui lo stretto collegamento con l’SDG 7 “Energia pulita ed accessibile”).

I target nell’ambito dell’SDG 13 prevedono:

  • rafforzare la resilienza e l’adattamento alle catastrofi naturali provocate dai mutamenti climatici;
  • integrare le misure di contrasto ai cambiamenti climatici nei piani e nelle politiche nazionali;
  • promuovere la diffusione dell’istruzione e della sensibilizzazione ai temi del cambiamento climatico;
  • attuare la promessa dei Paesi più sviluppati di aiutare economicamente i Paesi in via di sviluppo ad adattarsi e mitigare i mutamenti climatici: l’obiettivo è di mobilizzare in tal senso 100 miliardi di dollari l’anno dal 2020 (UNFCCC).

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Fonti: ONU - The Sustainable Development Goals Report 2020 e 2019: Goal 13

Approfondimento (agosto 2021): Allarme rosso dell’Ipcc: il riscaldamento climatico ha già conseguenze gravissime ed irreversibili


Approfondimenti:

SSDG 6 - Acqua pulita e servizi igienico-sanitari (link)

SDG 14 – Vita sott’acqua (link)

SDG 15 – Vita sulla Terra (link)