Alterazione delle fasce climatiche in tutto il pianeta: conseguenze su cibo, acqua e salute

Alterazione delle fasce climatiche in tutto il pianeta: conseguenze su cibo, acqua e salute

Segnaliamo il recente articolo scientifico "Redrawing the Map: How the World’s Climate Zones Are Shifting", pubblicato su Yale Environment 360, in cui l'autrice Nicola Jones illustra le alterazioni delle fasce climatiche globali a causa del riscaldamento climatico.

Ma prima una premessa.
La superficie terrestre è suddivisa in aree climatiche omogenee sulla base della diversa temperatura globale lungo l'asse NORD SUD, a sua volta dipendente dal diverso irraggiamento solare ricevuto: questa variazione longitunale della temperatura permette di suddividere il pianeta in cinque fasce climatiche omogenee, delimitate dai quattro paralleli fondamentali (i due tropici ed i due circoli polari).

Le fasce climatiche, speculari nell'emisfero australe ed in quello boreale, sono quindi:
* la fascia polare artica;
* la fascia temperata boreale;
* la fascia torrida (o tropicale, con zona a clima equatoriale e zone a clima tropicale);
* la fascia temperata australe;
* la fascia polare antartica.

Tuttavia tra i vari effetti del riscaldamento climatico c'è anche quello dello "slittamento" delle fasce climatiche globali: scrive Nicola Jones su Yale Environment 360: "Poiché le emissioni provocate dall’uomo cambiano l’atmosfera del pianeta, e le persone rimodellano il territorio, le cose stanno cambiando velocemente".

Infatti, se il confine dei tropici è delimitato geograficamente dal Tropico del Cancro e dal Tropico del Capricorno, dal punto di vista climatico il confine dei tropici è invece convenzionalmente e spazialmente collocato in coerenza con la cella climatica di Hadley, la cella che ad oggi sta subendo pesantemente gli effetti del riscaldamento climatico.


(Fonte dell'immagine: 3b meteo)

Il problema odierno è l'ingrandimento della cella di Hadley, che determina una contrazione della zona equatoriale ma anche una espansione delle fasce tropicali a nord e a sud, una dinamica sta portando la siccità anche nel nord del Mediterraneo: dalla fine degli anni '70, inizio delle osservazioni satellitari, i confini dei tropici si sono spostati a circa 0,2-0,3 gradi di latitudine sia a nord che a sud per cisacun decennio.

In 30 anni si parla quindi di circa 100 miglia di espansione, ma in alcune aree l’espansione dell’area siccitosa è ancora maggiore: in Europa la siccità ha toccato Germania e Gran Bretagna, ma ovviamente sono i Paesi mediterranei a subire gli impatti siccitosi più gravi.

Nel Mediterraneo, in particolare, il riscaldamento globale ha determinato una amplificazione (con allargamento verso nord) della cella equatoriale di Hadley, storicamente responsabile della presenza di anticicloni sul deserto del Sahara: in relazione a tale fenomeno, da alcuni anni l'anticiclone estivo delle Azzorre (che ci proteggeva dalle perturbazioni euro-atlantiche ma anche dall'intenso caldo africano) viene sempre più spesso sostituito da forti anticicloni africani derminando situazioni di caldo anomalo sulla nostra Penisola.


(Fonte dell'immagine: www.thebigwobble.org/2017/08/the-latest-killer-heatwave-in-europe-is.html)

Al di là del maggior calore estivo sulla Penisola, la circolazione delle masse d'aria sta avvenendo prevalentemente lungo una direttrice SUD-NORD, determinando condizioni di variabilità meteorologica (siccità prolungate o -viceversa- piogge intense e prolungate) ma anche scontri sempre più intensi tra masse d'aria di origine e di temperatura diversa, che creano precipitazioni convettive intense.

Altre analisi dei principali mutamenti globali in atto sono consultabili al link dell'articolo (in lingua inglese).

Lo Staff di Rete Clima