Al via la COP30 a Belém: un decennio dopo l’Accordo di Parigi, tra sfide climatiche ed opportunità

Al via la COP30 a Belém: un decennio dopo l’Accordo di Parigi, tra sfide climatiche ed opportunità

COP30, 10 anni dopo la COP21 di Parigi

Dieci anni fa, con l'Accordo di Parigi, il mondo si univa attorno a una missione ambiziosa: mantenere il riscaldamento globale entro 1,5°C, un obiettivo che oggi ci sta decisamente e rapidamente suggendo di mano.

È in questo contesto di massima allerta che si aprono i lavori della COP30, la trentesima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite.

La scelta di Belém non è casuale, ma espone il Brasile a un dilemma politico e morale che ha un impatto globale. Da un lato, infatti, il Presidente Lula da Silva si è fatto paladino della tutela dell'Amazzonia, impegnandosi a contrastare la deforestazione: dall'altro, il Brasile non rinuncia a sostenere progetti di sfruttamento dei combustibili fossili proprio alla foce del Rio delle Amazzoni.

COP30

Questa profonda contraddizione non è solo brasiliana, ma riflette la lotta di molti Paesi per conciliare il bisogno di sviluppo economico con l'imperativo della transizione ecologica: questo è il cuore della discussione che animerà la COP30.

La COP30 si svolgerà fino al 21 novembre e potrebbe registrare una partecipazione dei Leader mondiali più ridotta rispetto ai picchi degli anni precedenti. Le difficoltà logistiche e i costi elevati per alloggi e trasporti a Belém rappresentano un ostacolo concreto: questo problema rischia di penalizzare in particolare le delegazioni dei Paesi a basso reddito, il cui contributo alla discussione è fondamentale per garantire risultati equi.

L'Italia partecipa al vertice con l'obiettivo di rafforzare la propria credibilità internazionale in ambito climatico: l'impegno italiano si concentrerà sulla promozione di progetti di resilienza, tutela ambientale e cooperazione internazionale, fornendo un supporto essenziale alle nazioni più vulnerabili.

COP30

Alcuni temi chiave della COP

I lavori si concentreranno sulla revisione degli impegni presi e sui progressi da implementare.

L'attenzione sarà puntata su questi punti chiave:

    Uno dei punti più controversi e discussi. I Paesi dovranno affrontare la questione dei sussidi pubblici ai combustibili fossili, che continuano a drenare risorse necessarie altrove: nonostante gli impegni per la riduzione globale delle emissioni, la persistenza di questi sussidi mina la credibilità della transizione.

    • Aggiornamento dei Piani Climatici (NDC)

      Secondo Parigi, i Paesi devono aggiornare i loro Contributi Determinati a Livello Nazionale (NDC) ogni cinque anni con obiettivi più ambiziosi. La COP30 verificherà la coerenza dei piani con gli obiettivi globali e definirà eventuali strategie collettive post-summit per colmare i gap, considerando sia la riduzione delle emissioni sia i finanziamenti per l’adattamento.

      • Dalla pianificazione all’attuazione dei Piani di Adattamento (NAP)

      I Piani Nazionali di Adattamento (NAP) definiscono le strategie per affrontare gli impatti climatici. Il problema attuale è che la loro implementazione resta limitata. La COP30 lavorerà per tradurre i NAP in azioni concrete e definire un meccanismo globale di monitoraggio per l'adattamento.

      • Finanziamenti per il Clima

      Affrontare il cambiamento climatico significa investire risorse. La COP30 si svolge in un clima di crescente scetticismo sulla possibilità di raggiungere accordi ambiziosi, sia sulla riduzione delle emissioni di gas serra che sul sostegno finanziario ai Paesi più colpiti e meno ricchi.

      • Obiettivo Globale sull’Adattamento (GGA)

      Il GGA (Global Goal on Adaptation) mira a fornire ai Paesi un quadro chiaro per pianificare, attuare e rendicontare le azioni di adattamento. Le Parti stanno sviluppando indicatori e linee guida per misurare la capacità di adattamento, la resilienza e la riduzione della vulnerabilità: tra i risultati attesi c’è l’adozione di un pool di 100 indicatori per misurare i progressi in modo coerente ma flessibile.

      La COP30 di Belém non sarà una semplice conferenza tecnica, sarà la prova definitiva della volontà politica globale di onorare gli impegni presi dieci anni fa a Parigi.

      La sfida è trasformare le promesse politiche in azioni concrete, finanziate e monitorabili, per tutelare il futuro climatico del pianeta.