Il Registro Nazionale dei crediti di carbonio volontari: opportunità e sfide per il settore forestale italiano
L'Italia sta procedendo nello sviluppo tecnico di un nuovo e fondamentale strumento per la mitigazione climatica e la valorizzazione del proprio patrimonio naturale: il Registro pubblico nazionale dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale.
Istituito dal Decreto-Legge 24 febbraio 2023, n. 13, le più recenti Linee Guida interministeriali (DM MASAF-MASE) ne definiscono i criteri attuativi: il Registro mira a strutturare un mercato volontario basato su standard di elevata integrità ambientale, contrastando al contempo fenomeni di greenwashing.
Le recenti Linee Guida sono espresse dal DECRETO 15 ottobre 2025 “Adozione delle linee guida volte a individuare i criteri per l'attuazione del registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agricolo e forestale nazionale - Sezione forestale” (25A06145) (GU Serie Generale n.268 del 18-11-2025), che approfondisce i criteri tecnici collegati al sopraccitato Decreto Legge del 2023.
Al momento presente è stata avviata la sola sezione forestale del Registro: è atteso l'ultimo strumento tecnico, il Regolamento del Registro, per completare il quadro d'azione forestale.
Se tale Regolamento è teoricamente atteso a gennaio 2026, già fin d'ora ha senso analizzare le indicazioni che emergono dalle sopraccitate Linee Guida già pubblicate in Gazzetta lo scorso ottobre.

Registro nazionale crediti di carbonio: panoramica e governance
Il Registro è gestito dal CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) ed è concepito come una piattaforma on-line ad accesso e consultazione pubblica: la sua istituzione risponde alla necessità, come evidenziato dall'IPCC, di incrementare gli assorbimenti di carbonio (Carbon removal) tramite progetti di territoriali.
I titoli scambiati prendono il nome di Credito di Carbonio Verificato (VCC), che quantifica una tonnellata di CO2 equivalente assorbita grazie a un Progetto agroforestale di mitigazione che prevede attività addizionali rispetto allo scenario di riferimento standardizzato (baseline).
I crediti generati dal Registro sono destinati esclusivamente al mercato volontario nazionale. Un aspetto fondamentale della regolamentazione italiana è l'esplicita esclusione dall'utilizzo in altri regimi di conformità, garantendo l'integrità del titolo nazionale:
- esclusione dai mercati compliance: I VCC non possono essere impiegati nei mercati EU-ETS (sistema di scambio di quote di emissione dell'UE) e CORSIA (per l'aviazione internazionale);
- restrizione geografica: I crediti non possono essere venduti ad acquirenti esteri e ad altri Stati;
- clausola di non-rivendibilità: una volta acquistati e registrati, esauriscono il proprio valore e non sono più rivendibili a terzi. Ciò significa che il credito, una volta che viene iscritto sul Registro a nome dell'acquirente finale, non può più essere oggetto di transazioni commerciali.

Attività ammesse e non ammesse (Sezione Forestale)
Le Linee guida approvate dal Decreto interministeriale coprono attualmente la Sezione Forestale, la Sezione Agricola sarà oggetto di un successivo provvedimento dedicato.
Le attività progettuali ammesse nella Sezione Forestale devono prevedere pratiche e impegni silvo-ambientali addizionali rispetto agli obblighi normativi vigenti a livello europeo, nazionale e regionale: tra le attività ammesse figurano la Gestione Forestale Sostenibile, Rimboschimento e Imboschimento, Arboricoltura da legno, Sistemi Agroforestali, Prodotti Legnosi di Lunga Durata.
Per garantire l'aderenza ai principi di sostenibilità e tutelare la biodiversità nazionale, le Linee guida impongono rigorosi divieti su determinate pratiche e interventi che comprometterebbero l'integrità ambientale e il principio DNSH.
Sono esclusi dai Progetti di Carbonio i seguenti interventi:
- impianto ed utilizzo di specie esotiche e invasive: è categoricamente vietato l'utilizzo di specie vegetali che rientrano nelle liste nazionali o comunitarie di specie esotiche invasive o potenzialmente tali. Questo divieto mira a prevenire danni alla biodiversità, agli ecosistemi locali e ai servizi ecosistemici forniti dalle specie autoctone;
- interventi che danneggino zone ad alta conservazione: non sono ammessi progetti o interventi che portino alla conversione o al degrado di aree ad alto valore di conservazione, quali zone umide, torbiere, aree protette o habitat prioritari;
- uso inadeguato di fitofarmaci o fertilizzanti: Sono vietate pratiche che prevedano l'uso di sostanze chimiche, fertilizzanti o fitofarmaci che possano arrecare un danno significativo alla qualità del suolo, delle acque superficiali o sotterranee, o alla salute degli ecosistemi. L'uso, se necessario, deve rispettare i massimi standard previsti dalla normativa europea.

Registro nazionale dei crediti: criteri di certificazione e riconoscimento dei crediti
L'iscrizione nel Registro richiede un rigoroso processo di verifica e di certificazione basato sui principi europei di QU.A.L.ITY (Quantification, Additionality and baseline, Long-term storage and Sustainability) conformemente al Regolamento (UE) 2024/3012 sul carbon removal.
A. Addizionalità
Il Progetto deve dimostrare che le attività intraprese sono aggiuntive rispetto allo scenario che si sarebbe verificato in assenza del progetto (la baseline): per il settore forestale, la baseline è rappresentata dalle disposizioni normative e regolamentari forestali vigenti a livello regionale o provinciale.
B. Quantificazione e Certificazione
La stima dei Crediti di Carbonio Generati (CCG) si basa su metodologie coerenti con le Guidelines for national greenhouse gas inventories dell'IPCC (2006).
La certificazione è affidata a un Organismo indipendente di certificazione esterno (OCE), accreditato da ACCREDIA: l'OCE è responsabile della verifica e del monitoraggio del Progetto, attraverso audit periodici (almeno uno nei primi due anni e successivamente a intervalli non inferiori a 5 anni).
C. Permanenza e Buffer
Per affrontare il rischio di rilascio del carbonio stoccato (ad esempio a causa di incendi, o fitopatie o comunque stress ambientali), i Progetti devono prevedere un meccanismo di buffer.
Il buffer consiste nell'accantonamento di una percentuale di crediti di carbonio generabili, che non possono essere venduti immediatamente:
- Attività forestali e agroforestali (escl. prodotti legnosi): 15% - 40% di buffer.
- Prodotti legnosi di lunga durata: 5% - 10% di buffer.
Il buffer viene calcolato tramite un'analisi del rischio (legale, finanziario, climatico, di vulnerabilità): i crediti accantonati potranno essere venduti solo al termine del Progetto, verificata l'assenza di elementi che ne compromettano gli assorbimenti.
D. Non Arrecare Danno Significativo (Do No Significant Harm - DNSH)
Il Progetto deve garantire un impatto neutro o positivo sulla sostenibilità ambientale ed economica. Questo implica il rispetto dei criteri DNSH (Do No Significant Harm) e del Regolamento (UE) 2021/2139 (Tassonomia UE), in particolare riguardo a risorsa idrica, biodiversità ed ecosistemi.
Per il settore forestale, ciò è assicurato dal rispetto dei principi di Gestione Forestale Sostenibile (GFS). Infatti, le foreste che hanno già conseguito una certificazione di Gestione Forestale Sostenibile (GFS), come PEFC o FSC, sono già allineate a standard di gestione ambientali ed economici molto elevati.

Registro nazionale dei crediti: l'iter di registrazione dei crediti di carbonio
Il percorso per la validazione di un Progetto e l'emissione dei Crediti di Carbonio Verificati (VCC) è strutturato in più fasi, allo scopo di garantire un'elevata integrità del processo:
- sviluppo del progetto e PDD: il Proponente redige il Documento di Progetto (PDD), descrivendo l'attività, la sua addizionalità, la baseline, il piano di monitoraggio e l'analisi dei rischi (buffer);
- validazione iniziale: il PDD viene sottoposto a un Organismo di Certificazione Esterno (OCE), accreditato da ACCREDIA. L'OCE verifica la conformità del PDD alle Linee Guida (principi di QU.A.L.ITY e DNSH) e ne attesta la validità;
- iscrizione preliminare al Registro: a seguito della validazione positiva, il Progetto viene iscritto nel Registro gestito dal CREA;
- esecuzione e monitoraggio: il Proponente attua il Progetto e ne monitora le performance, raccogliendo i dati sull'effettivo sequestro di carbonio come previsto nel PDD;
- verifica periodica: l'OCE esegue la verifica dei risultati del monitoraggio (azione ex post). Tale verifica deve avvenire con cadenza periodica (almeno una nei primi due anni e successivamente non inferiore a 5 anni);
- emissione e iscrizione dei VCC nel Registro: in base all'esito positivo della verifica periodica, il CREA procede all'emissione dei Crediti di Carbonio Verificati (VCC) e alla loro iscrizione nella Sezione pubblica del Registro. Solo a questo punto i VCC sono negoziabili sul mercato volontario.
L'OCE mantiene il ruolo di garante della rigorosità tecnica e della permanenza del carbonio stoccato per tutta la durata del Progetto.

Opportunità e rischi del Registro nazionale crediti di carbonio: uno sguardo pragmatico sul mercato
L'Italia vanta una superficie forestale in crescita, che copre circa il 36% del territorio nazionale (Fonte: INFC): tuttavia, una parte significativa di queste aree è sottoutilizzata o necessita di interventi di GFS (Gestione Forestale Sostenibile).
Questo nuovo mercato rappresenta una opportunità di rendita per i proprietari forestali che possono ottenere una piccola fonte di reddito aggiuntiva grazie al proprio impegno in pratiche di buona gestione forestale che superino gli standard di legge, contribuendo a coprire i costi di una gestione più onerosa o di interventi di prevenzione da calamità naturali (es. incendi o dissesto idrogeologico).
Allo stesso tempo il Registro si configura come garanzia di credibilità e trasparenza per tutte quelle Aziende italiane che intendono acquistare crediti di alta integrità ambientale, verificati da enti accreditati e registrati pubblicamente, finanziando progetti virtuosi sul territorio nazionale.
Ciò non solo consente di compensare le emissioni residue di gas serra aziendali, ma genera anche una azione ed una comunicazione di valore incentrata sul sostegno diretto al capitale naturale italiano.

Tra i principali impegni per i gestori forestali che già praticano attività selvicolturali c’è quello di dimostrare che gli impegni assunti siano realmente addizionali rispetto alla baseline normativa regionale, limitando la platea dei progetti ammissibili.
Un aspetto cruciale con forti implicazioni finanziarie per i proponenti risiede inoltre nel meccanismo di emissione dei VCC.
Le attuali Linee guida nazionali correttamente prevedono che l’emissione dei Crediti di Carbonio Verificati (VCC) avvenga solo dopo che siano state implementate le attività di progetto: ciò comporta che il proprietario forestale deve sostenere interamente i costi di avvio del Progetto (es. acquisto piantine e mezzi per le attività tecniche previste, costi di impianto, redazione PDD, spese di validazione cicli di monitoraggio,...etc.) senza poter immediatamente utilizzare il ritorno economico dei crediti di carbonio come fonte di finanziamento nel brevissimo termine.
Infine l'esclusione dai grandi mercati internazionali (vendite estere) restringe il pool di potenziali acquirenti al solo mercato nazionale.
Questo limite, sebbene garanzia di integrità e supporto all'economia italiana, potrebbe potenzialmente limitare il prezzo massimo raggiungibile per i VCC italiani, rendendo i progetti meno competitivi in termini di ritorno economico rispetto agli standard globali non regolamentati.
In conclusione, il Registro Nazionale rappresenta una solida base per un mercato del carbonio "Made in Italy" credibile, ma il successo dipenderà dalla capacità del sistema di bilanciare il rigore tecnico e la complessità di certificazione per la realizzazione di progetti di alta qualità con la fattibilità tecnica e la sostenibilità economica dei progetti stessi.

Rete Clima: servizi di accompagnamento per la generazione di crediti di carbonio
Vista la complessità tecnica richiesta per la redazione del PDD, la valutazione dell'addizionalità e la gestione dell'iter di verifica, Rete Clima ha sviluppato un servizio di accompagnamento specialistico dedicato alle aziende agroforestali e agli imprenditori che desiderano accedere al Registro.
Rete Clima offre dunque un supporto completo in tutte le fasi: dalla stima dei potenziali assorbimenti, alla redazione del PDD conforme alle linee guida nazionali, fino all'interfaccia con gli Organismi di Certificazione Esterna e la successiva negoziazione dei crediti di carbonio.