Impronta ecologica della carne: carne come seconda causa dell’effetto serra – 1

Gia in questo post abbiamo parlato della “carbon foodprint” (invece di footprint, cioè l’impronta ecologica del cibo) la cui produzione lo rende uno tra i settori economici umani a più rilevante impatto climatico.

Ma tra tutti i cibi la carne è quello che più pesa nell’aggravio del bilancio radiativo e quindi nell’incremento dell’effetto serra naturale, a causa delle rilevanti emissioni di gas serra connesse con la sua produzione: la sua produzione “pesa” dal punto di vista dell’inquinamento ambientale, più della produzione di cemento, plastica o metalli.

Il dato, per la verità non nuovo, viene ribadito dal Rapporto “Assessing the Environmental Impacts of Consumption and Production”, realizzato da un gruppo di lavoro dell’Unep (l’agenzia ambientale delle Nazioni Unite) e dedicato alla valutazione delle attività umane.

Il rapporto sostiene che all’agricoltura è legato il 70% dell’uso complessivo di acqua, il 38% dell’uso della terra e il 19% delle emissioni di gas serra. Oltre la metà dei raccolti planetari serve per nutrire animali da allevamento, vere e proprie fabbriche di proteine "alla rovescia" (nel senso che per produrre un chilo di carne servono molti più chili di cereali, in un rapporto di circa 1:15 !!!!!!).

L’agricoltura e il consumo di cibo sono identificati dal rapporto come una delle più importanti cause di pressione sull’ambiente, distruzione degli habitat, cambiamenti climatici, uso dell’acqua, emissioni, con un peso paragonabile all’uso dei combustibili fossili (che sono i primi responsabili dei cambiamenti climatici) per il riscaldamento, il trasporto e la produzione di beni industriali.

L’impatto dell’agricoltura sull’ambiente prevedibilmente crescerà, dice ancora il rapporto, a causa dell’aumento della popolazione e della tendenza ad un maggior consumo di prodotti animali.

IL rapporto del’Unep Constata che in un futuro si potrà fare a meno dei combustibili fossili, grazie allo sviluppo delle fonti rinnovabili, ma non si potrà mai fare a meno di mangiare: la sola via d’uscita è ridurre il consumo di proteine animali, a favore di quelle vegetali.

Mangiare meno carne, per mangiare tutti: questo ormai è il nocciolo della questione, come raccomandato dall'ONU


Lo Staff di Rete Clima®



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