Russia: gli incendi estivi covano nelle torbiere sotto la neve

Gli incendi che hanno incenerito migliaia di ettari di foreste russe, potrebbero verosimilmente riproporsi anche nel 2011 in buona parte delle regioni della Russia dal momento che, secondo il ministero russo delle situazioni di emergenza: “Il fuoco cova sempre nelle torbiere della regione di Mosca ad una profondità da 1 a 2,5 metri”.

Gli incendi rischiano quindi di riprendere subito dopo che la neve russa si scioglierà: “Nel 2011 gli incendi naturali potrebbero toccare 6 degli 8 distretti federali della Russia. Questo significa che la zona a rischio ingloba praticamente tutto il territorio del Paese”.

Ricordiamo che la prolungata ondata di caldo estivo ha determinato l’immenso disastro ambientale russo, mostrando l'impreparazione russa nel fronteggiare l’emergenza incendi e svelando anche ai cittadini quanto siano pericolosi gli effetti del riscaldamento climatico globale.

Mostrando anche in maniera chiara quanto siano inutili le storiche minimizzazioni del potere russo circa le conseguenze del global warming e dei cambiamenti climatici.

Anche Vladimir Putin, colui che faceva battute sul cambiamento climatico benefico per la Russia, in quanto avrebbe fatto risparmiare sulle pellicce e scongelato il gas e il petrolio nell'Artico, nella conferenza stampa di fine anno ha dovuto ammettere che: “Gli incendi e la siccità hanno costituito le prove più dure per la Russia nel 2010. Gli incendi hanno costituito una catastrofe per molte persone. Lo sapete, si tratta di piccoli villaggi in piena foresta, dove la gente vive assai modestamente” (….)  “La siccità ha dato un brutto colpo all'agricoltura ed all'economia”.

Il cambiamento climatico non si cura delle battute. 

 

Lo Staff di Rete Clima®