Il cambiamento climatico entra al Senato

Il cambiamento climatico entra al Senato

Giovedì scorso Greta Thunberg ha parlato al Senato Italiano nell'ambito del Seminario "Clima: il tempo cambia - E' tempo di cambiare". L'argomento è sempre quello che più le sta a cuore e per cui sta conducendo una campagna con una eco mediatica mondiale: il cambiamento climatico.

Ecco il suo discorso davanti ai Senatori, che proponiamo dato il valore delle parole di Greta:

"Mi chiamo Greta Thunberg. Ho 16 anni. Vengo dalla Svezia e parlo e nome delle future generazioni.

Nel 2030 compirò 26 anni. La mia sorellina Beata ne avrà 23 .

Questo è un bel periodo, ci dicono. Quando hai tutta la tua vita davanti a te.

Ma non sono sicura che sarà proprio così per noi.

Ho avuto la fortuna di nascere in un tempo e in un luogo dove tutti ci dicono di sognare in grande, che possiamo diventare quello che vogliamo e vivere ovunque vorremo, che le persone come noi hanno tutto ciò di cui hanno bisogno e anche di più.

Cose che i nostri nonni non potevano nemmeno immaginare.

Possiamo avere tutto quello che potevamo immaginare, ma forse alla fine non avremo nulla.

Perchè probabilmente non avremo nemmeno un futuro.

Perché è il nostro futuro che è stato venduto in modo che un piccolo numero di persone potesse fare somme di denaro inimmaginabili. Ci è stato rubato ogni volta che ci dicevano che non esistono limiti, e che si vive una sola volta.



(intervento di Greta Thunberg parte dal minuto 25:00)

Ci hanno mentito. Ci hanno dato false speranze. Ci hanno detto che il futuro è qualcosa a cui guardare con fiducia. E sì, alcuni di noi possono avere tutto quello che vogliono, per ora. Molti di noi possono comprare molto di più di quello di cui hanno bisogno. Ma l'unica cosa di cui abbiamo davvero bisogno è un futuro.

E la cosa più triste è che la maggior parte dei bambini non sono nemmeno consapevoli del destino che li aspetta e non lo capiranno finché non sarà troppo tardi.

Quando viaggio per parlare in diversi paesi, mi viene offerto aiuto per scrivere delle politiche climatiche specifiche dei vari paesi. Ma non è necessario. Perché il problema fondamentale è lo stesso ovunque.

Il problema è che non si sta facendo nulla per fermare – e nemmeno rallentare - la degradazione climatica, nonostante tutte le belle parole e le promesse.

La differenza principale è che alcuni paesi parlano più di altri di quanto siano "buoni". Ma la verità è che nessun paese è un modello da seguire.

Quando viaggio, spesso incontro persone importanti. E quando mi parlano si congratulano tutti me. Lo trovo molto strano. Onestamente non ho idea del perché lo facciano.

Negli ultimi sei mesi ho viaggiato per centinaia di ore in Europa a bordo di treni, autobus e auto elettriche, dicendo che dobbiamo trattare questa crisi come una crisi perché non possiamo risolvere un'emergenza senza trattarla come un'emergenza.

Negli ultimi sei mesi milioni di studentesse e studenti in tutto il mondo - non da ultimo in Italia – hanno fatto sciopero per il clima. Ma nulla è cambiato. Le emissioni sono ancora in aumento. E, ad essere onesti, non c'è alcun cambiamento in vista. Allora perché dovrebbero congratularsi con me?

Noi, ragazze e ragazzi non sacrifichiamo la nostra istruzione e la nostra gioventù perché qualcuno ci dica cosa è politicamente possibile nella società che lui ha creato.

Non siamo scesi in strada perché i politici si facciano selfie con noi e ci dicano che ammirano davvero ciò che facciamo.

Noi, ragazze e ragazzi lo stiamo facendo per svegliare gli adulti.

Noi, ragazze e ragazzi lo stiamo facendo per chiedere azioni.

Noi, ragazze e ragazzi lo facciamo perché rivogliamo le nostre speranze e i nostri sogni.".

In bocca al lupo a questo movimento di "giovani per il clima", la causa climatica è urgente e la direzione è quella giusta.

Lo Staff di Rete Clima