2012 anno caldissimo negli USA: il clima cambia rapidamente, non altrettanto la società

2012 anno caldissimo negli USA: il clima cambia rapidamente, non altrettanto la società

Negli USA si avvia il periodo di commento pubblico alla bozza del terzo Nca (National Climate Assessment), il report del Ncdac (National climate assessment and development advisory Committee) che mira a descrive le conseguenze del climate change sulla società e sull’economia della nazione.

Il nuovo report del Ncdac dovrebbe oggi trovare una accoglienza migliore rispetto a quella ricevuta in passato dalle sue precedenti edizioni, messe sotto accusa dai potenti negazionisti climatici made in USA: l’accoglienza odierna dovrebbe infatti essere diversa non fosse altro che per la nuova “coscienza climatica” sorta negli USA a seguito delle nuove evidenze circa gli effetti del climate change. Stiamo parlando della quantità di fenomeni estremi che si sono verificati nel 2012 proprio negli USA, che hanno ulteriormente confermato i dati storici delle Assicurazioni secondo cui gli USA sono una zona del Mondo particolarmente esposta ai danni da climate change.

E l’evidenza dei "danni climatici made in USA" si accompagna all’evidenza dei dati (del NOAA), che confermano il trend di riscaldamento climatico in atto registrando il 2012 appena concluso come l’anno più caldo della storia USA (perlomeno da quando esistono le misurazioni).

Il NOAA infatti precisa che: "Secondo le ultime statistiche del NOAA (National Climatic Data Center), la temperatura media del contigui Stati Uniti per il 2012 è stata di 55,3 °F, pari a + 3,2 °F al di sopra della media del ventesimo secolo e a + 1 °F al di sopra del precedente record del 1998. L'anno ha visto il quarto inverno più caldo di sempre, una primavera record a livello di caldo, la seconda estate più calda di sempre e un autunno più caldo della media".

Di seguito una tabella estratta dal sito della NOAA che offre la sintesi numerica di valori di questo 2012 appena concluso:

Le parole del Ncdac: "Esistono prove più forti e chiare che mai che il clima sta cambiando rapidamente, soprattutto a causa delle attività antropiche, compresa la copiosa combustione dei combustibili fossili” (…) “Le estati sono più lunghe e più calde ed i periodi di caldo estremo durano più a lungo di quanto qualsiasi altro americano vivente abbia mai sperimentato. Gli inverni sono generalmente più brevi e più caldi. La pioggia viene con pesanti nubifragi, anche se in molte regioni sono inframmezzati da periodi più secchi. (...) Gli abitanti di alcune città costiere vedono le loro strade inondarsi più regolarmente durante le tempeste e le alte maree. Anche le città dell'entroterra vicine a grandi fiumi sperimentano più inondazioni, soprattutto nel Midwest e nel Northeast. Il clima più caldo e secco e la neve che si scioglie prima significano che gli incendi nel West iniziano nella prima parte dell'anno e gli ultimi più tardi in autunno, che minacciano più case, causano più evacuazioni e bruciano più superficie. In Alaska, il ghiaccio marino estivo che proteggeva le coste si è ritirato e i nubifragi ora causano più danni per l'erosione, diventata abbastanza grave che alcune comunità sono già alle prese con la delocalizzazione (...) Questi e altri cambiamenti climatici osservati stanno avendo un ampio impatto in tutte le regioni del nostro Paese e nella maggior parte dei settori della nostra economia. Alcuni di questi cambiamenti possono rappresentare dei benefici, come ad esempio più lunghe stagioni vegetative in molte regioni e una più lunga stagione di traffici navali sui Grandi Laghi. Ma molti altri hanno già dimostrato di essere dannosi, in gran parte perché la società e le sue infrastrutture sono state progettate per il clima del passato, non per il clima in rapida evoluzione del presente o del futuro".

La voce alle associazioni ambientaliste USA.

Todd Sanford (Climatologo dell'Union of concerned scientists - Ucs): "Gli impatti del cambiamento climatico, tra cui le temperature sempre più elevate e l'aumento del livello dei mari, sono più evidenti e gli effetti estremi stanno diventando sempre più probabili, dato l'aumento delle emissioni. Allo stesso tempo, gli scienziati sono stati in grado di collegare in maniera più definitiva il cambiamento climatico alle attività umane e hanno scoperto che il cambiamento climatico antropico sta causando il peggioramento di alcune delle condizioni atmosferiche più estreme".

Michael Brune (Direttore del Sierra Club): "Il rapporto sottolinea quello che molti di noi già sanno: la perturbazione climatica è già qui ed esige costi umani ed economici reali. Il 2012 è stato l'anno più caldo mai registrato nella nostra nazione. E' stato un anno piena di siccità, incendi ed eventi meteorologici estremi come il superstorm Sandy. Inoltre, il numero di catastrofi climatiche causate delle perturbazioni del clima in tutto il mondo è triplicato dal 1980, con i maggiori incrementi in Nord America. La situazione è terribile e richiede a un'azione a dir poco audace e decisa da parte del presidente Obama e dei nostri leader di ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili e realizzare una clean energy economy".

Ancora il Ncdac: "Il cambiamento climatico rappresenta una sfida importante per la società". Probabilmente la più grande.

Non solo per i Paesi occidentali, dove si manifestano danni economici importanti, ma anche e soprattutto nei Paesi in via di sviuluppo (come insegna la storia dell'uragano Sandy ad Haiti)

E in Europa? La situazione non cambia molto.


Lo Staff di Rete Clima®