Estate 2012: caldo, calo produzione agricola (e crescita dei prezzi), incendi, siccità

Estate 2012: caldo, calo produzione agricola (e crescita dei prezzi), incendi, siccità

Parlavamo già qui del gran caldo di questa estate 2012 che, in accoppiata alla più grande siccità degli ultimi 50 anni negli USA, sta provocando seri danni anche all'agricoltura statunitense e -in particolar modo- alla produzione di quei cereali che oggi hanno usi competitivi rispetto al cibo per la generazione dei biocarburanti.

E se la produzione cala, cresce invece il prezzo degli alimenti così come ha ben descritto anche la FAO nel suo report di inizio Agosto, individuando una recente crescita dei prezzi del grano di circa il +30%.

Come la storia ci ha già insegnato, questo aumento dei prezzi è probabile che provocherà tumulti nei Paesi del Mondo a più basso reddito (clicca qui per un interessante studio che collega storicamente il riscaldamento climatico alle crisi socio-economiche globali): si conti poi che, secondo Lester Brown, le previsioni del calo di produzione agricola per i prossimi anni a causa del climate change sono preoccupanti, dell'ordine di un -10% per ogni °C di temperatura d'aumento.

E se i ghiacci non se la passano molto bene, in questa torrida estate 2012 l'altro grosso problema sono gli incendi: se in Italia il fenomeno degli incendi boschivi estivi ha assunto dimensioni rilevanti, dalla Russia giungono notizie a dir poco preoccupanti.

Così come già successo in varie aree della Russia nell'estate 2010 e nel Giugno 2011, in questi giorni in Siberia si sta assistendo ad una serie di roghi boschivi impressionanti, con superfici interessate pari a circa 20.000 ettari.
E' ragionevole pensare che i costi legati a questi eventi saranno notevoli, così come lo erano stati nel 2010 (secondo le stime assicurative di allora).

D'altronde la FAO aveva espressamente detto che tra cambiamenti climatici ed incendi c'è una correlazione positiva, mentre il World Resources Institute aveva collegato il 90% degli eventi meteoclimatici estremi dell'estate 2010 con il riscaldamento climatico in atto.

Insomma, niente di nuovo sotto il sole. Semmai un progressivo e sempre più rapido peggioramento dei problemi ambientali a causa del climate change che avanza, per una estate in cui i danni superano persino quelli della terribile estate 2010.

Lo Staff di Rete Clima®