Al via la COP 25 a Madrid

Al via la COP 25 a Madrid

Ha preso il via la COP 25, l'edizione 2019 dell'appuntamento che viene svolto annualmente sotto l'organizzazione dell'Unfccc (United Nation Framework Convention on Climate Change) per dare avanzamento alle azioni di contrasto al climate change globale.

La conferenza, che si svolgerà dal 2 al 13 dicembre a Madrid (in sostituzione della precedene location in Cile, poco sicura), è stata avviata con l'appello urgente di António Guterres, Segretario Generale dell’Onu, che ha desiderato spronare le Nazioni del mondo con queste parole: "Con gli impatti del cambiamento climatico ogni volta più pericolosi ed evidenti, la COP25 deve trasmettere al mondo una ferma determinazione a cambiare rotta. Dobbiamo finalmente dimostrare che siamo seri nell'impegno a fermare la nostra guerra contro la natura, che abbiamo la volontà politica di raggiungere la carbon neutrality entro il 2050".

La situazione globale al momento è però lontana da qualsivoglia obiettivo virtuoso.

Secondo Petteri Taalas, segretario generale della WMO (Word Meteorological Organization) "Non siamo in alcun modo sulla buona strada": il commento è riferito ai dati emergenti dal Wmo Provisional Statement on the State of the Global Climate in 2019 (scaricabile a seguito), il documento lanciato dal Wmo poco prima dell'apertura della COP 25 e che descrive il 2019 in chiusura come la degna e terribile conclusione di un decennio segnato da eccezionali aumenti di calore, dalla ritirata dei ghiacci e da una crescita senza precedenti del livello del mare.

La causa sono sempre le emissioni di gas serra di origina antropica, la cui concentrazione in atmosfera continua a salire: se 2018 la sola CO2 ha suoerato il livello record di 407 parti per milione (ppm), nel 2019 le misure parlano di un ulteriore record di concentrazione oltre i 408 ppm.

Le emissioni continuano così a crescere, alimentando il riscaldamento climatico globale e quindi -a cascata- tutta una serie di effetti negativi nei vari comparti ambientali.

Secondo gli esperti della WMO il 2019 dovrebbe essere al secondo o terzo posto nella classifica degli anni più caldi mai registrati, con la maggior parte del Pianeta ha registrato temperature più alte rispetto la media recente, specialmente Sud America, Europa, Africa, Asia e Oceania. 

Ancora Guterres: "Per mantenere il riscaldamento climatico entro limiti gestibili, i Paesi dovrebbero limitare l’aumento della temperatura mondiale a + 1,5 °C (rispetto al periodo pre-industriale, ndr), raggiungere la carbon neutrality entro il 2050 e ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra del 45% rispetto ai livelli del 2010 . Questi sono i limiti tracciati dall’Ipcc. Finora gli sforzi della comunità internazionale per raggiungere questi obiettivi sono stati del tutto insufficienti.

Oggi, il mondo è destinato a produrre il 120% in più di combustibili fossili di quanto non sia coerente con un percorso di 1,5 gradi. E, nel caso del carbone, la cifra è del 280%. Ma la comunità scientifica ci sta anche dicendo che roadmap per rimanere al di sotto di 1,5 gradi è ancora a portata di mano".

Auguriamo alla COP 25 il massimo successo, la situazione climatica odierna richiede davvero misure di mitigazione climatica urgenti e importanti.

Lo Staff di Rete Clima